L’espressione “terzo settore” si riferisce all’insieme degli enti privati che, nonostante tale natura, perseguono interessi collettivi, attraverso il compimento di attività con finalità di utilità sociale e solidaristiche.
A livello internazionale, la locuzione è stata utilizzata, per la prima volta, nel 1973, da Amitai Etzioni nell’articolo The Third Sector and Domestic Missions, ma, a livello istituzionale, la si rinviene, per la prima volta, in un rapporto della Commissione europea (“Un progetto per l’Europa”) del 1978.
La locuzione indica una contrapposizione o una “non appartenenza”; gli enti del Terzo settore, infatti, si contrappongono a quelli dello Stato ed a quelli dell’impresa/mercato, non rientrando né nella prima categoria, né nella seconda.
Benché la loro origine sia risalente nel tempo, un vero e proprio interesse da parte del legislatore si è sviluppato solo alla fine degli anni ’80, probabilmente a causa della loro diffusione e delle dimensioni ormai non più trascurabili del fenomeno
partire dagli anni ’80, quindi, il legislatore è diventato particolarmente attento e prolifico, intervenendo sul settore con numerose leggi speciale.
probabilmente da imputare proprio alla eterogeneità degli interventi, la necessità di un nuovo e unico testo normativo capace di riorganizzare la disciplina esistente, superandone le contraddizioni.
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RIFORMA IL CODICE DEL TERZO SETTORE CENNI SUL REGIME FISCALE DEGLI ETS